“Perchè non fate un ‘cessate il fuoco’?” – ” Se l’Europa fermasse l’invio di armi…”.
MARIjA ZAKHAROVA, IL TEMPO PER LE COSE IMPORTANTI!
Giuseppe Brindisi nella trasmissione ‘Zona Bianca’, intervista il 24 Aprile un’ospite esclusiva, lei, la voce del Cremlino Marija Zakharova referente del ministero degli Esteri della Russia. Il collegamento comincia con una domanda sulla ‘parata di Maggio’ programmata in Russia. L’atmosfera è tesa, la Zakharova sembra nervosa, probabilmente conscia del fatto che interviene in una televisione, quella italiana, non molto ospitale ultimamente. Vero è che i ‘paesi in guerra’ hanno il proprio allineato pensiero per ovvi motivi; è abilità del telespettatore fare ricerca e scovare bugie e verità e non risulta che l’Italia sia in conflitto al confine ucraino, per cui, non è giustificato il ramo di pensiero unico dei nostri mass-media. Inoltre, l’Italia non è solo alleata della NATO, ma partner commerciale della Russia, indi, il compito glorioso del tricolore dovrebbe essere quello dei mediatori per eccellenza, e non di parte. La Zakharova risponde subito che non è il momento di parlare della parata, meglio impiegare il tempo in argomenti più cruciali che davvero interessano la pace ed il conflitto al confine.
Ecco, dunque, quesiti in riferimento a Bucha cui la portavoce ribatte in modo fermo, senza discostarsi dalla posizione d’autorità che riveste. Certo, lei non è lì per pettegolare sulle fakenews o per ammorbare la curiosità dei telespettatori coi dettagli sul rilievo satellitare o foto di repertorio equivoche fornite dal governo di Kiev! Se ne occuperanno gli esperti per le indagini, e la Zakharova, sa bene che, senza prima le verifiche non è congruo spingersi in spiegazioni atte a convincere, e che, in corso di indagini è meglio non anticipare troppo, lasciare fare agli addetti ai lavori. Si limita a far sapere che dai controlli effettuati dal Cremlino non risulta che la strage di Bucha sia stata commessa dai russi. Rinnova al conduttore il ricordo di vecchie stragi storiche, perfette nella rappresentazione esecutiva, cui era stata data una certa paternità per poi scoprire, a verifica ultimata, che i fatti erano andati praticamente al contrario. Giuseppe Brindisi scende dalle stelle, sembra non capire, eppure è un concetto semplice. La Zakharova delucida nuovamente le coscienze affermando che, come il passato insegna, è possibile fingere le dinamiche di una strage se a farlo sono dei professionisti; quindi, è ovvio non riuscire a credere che il racconto sia differente da come sembra.
Giuseppe Brindisi cambia strada, chiede se la Russia non si senta colpevole dei morti che ci sono e ci saranno in Ucraina. La Zakharova precisa che loro, questi morti, li vedono da otto anni e fa menzione della Via degli Angeli: la strada dedicata ai bambini torturati e uccisi dai nazisti di Kiev. Confessa che la Russia non vuole la guerra, ma che la vive da otto anni al confine nei panni dei civili russofoni nel Donbass. Dice che per otto anni la Russia ha provato a sollevare l’opinione pubblica, parlare con l’Europa, chiesto di sanzionare Kiev per l’inadempienza degli accordi di Minsk. Un intervento europeo probabilmente avrebbe messo fine alla strage in Donbass, ma nessuno se ne è mai curato abbastanza.
È a questo punto che arriva il colpo di scena: un negoziato di pace in diretta TV, non nelle sedi opportune ma nel bel mezzo di una trasmissione televisiva. Giuseppe Brindisi non è stato molto ospitale con la Zakharova, la interrompeva continuamente, e questo, non è perdonabile in un salotto che decide di intervistare voci autorevoli. In genere, rappresentanze importanti nella politica internazionale vengono lasciate libere di terminare le loro frasi ed i concetti per una questione di decoro di Stato, ma evidentemente, i nostri conduttori sono così abituati al trash in cui si scavalca continuamente la voce di chi esprime un parere, che non ci si rende conto di commettere gaffe nei confronti di personaggi di spessore. La Zakharova porta pazienza finché riesce, comprende comunque che non c’è speranza davanti alla poca educazione dei mass media italiani contemporanei.
Il conduttore si salva però quando prova a negoziare eroicamente un cessate il fuoco, lasciando spago alla fonte sentimentale dentro sè e cambiando i modi rigidi ed allineati. “Non può la Russia fare un cessate il fuoco, un momento di tregua?”. La Zakharova sporge dalla rigidità muscolare, s’ammorbidisce di una emozione stretta e partecipe, poi risponde “…e perché voi europei non dichiarate un cessate l’invio di armi? Così noi cessiamo il fuoco e svolgiamo i negoziati più tranquillamente?”. Il negoziato televisivo si conclude con un punto interrogativo, ma ho personalmente trovato Giuseppe Brindisi più propositivo di Mario Draghi, il quale telefonò al Presidente Vladimir Putin per parlare di pace senza proposte alla mano. L’intervista si conclude in modo precipitoso, troppo. Il giornalista si scusa avvisando di dover chiudere il collegamento perché non c’è più tempo, mentendo, poiché in seguito saranno trasmesse senza interruzioni pubblicitarie le interviste agli ospiti in studio. La portavoce del Cremlino fa notare che l’Europa non ha mai tempo per le cose importanti, che per otto anni tutta l’Europa non ha avuto tempo per il Donbass. Non ha tutti i torti. Il conduttore forse avrebbe dovuto lasciar spazio all’intervista per qualche altro istante, senza affrettarsi a concluderla perché aveva assunto una piega scomoda; gli ospiti in studio non sono preziosi quanto la risoluzione d’una guerra attraverso il dialogo reciproco con chi direttamente ne è interessato. Brindisi dice alla Zakharova che sarà lieto di ospitarla ancora, se ella lo gradirà ancora.
Ci auguriamo possa esserci un tempo per la pace, non solo tempo per le armi, perché la pace per mediazione, si realizza con l’amore e col dialogo. Purtroppo siamo rimasti politicamente ai vecchi schemi in fatto di guerra e non vi è stata evoluzione in fatto di pace, non riusciamo neanche a capire da dove parte la violenza, anche quando è sotto i nostri occhi ed ha simboli e nomi.
26 Aprile 2022 – PAOLA MORA – Qui Radio Londra TV
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