IN-DI-PEN-DEN-ZA: GIANNI ALEMANNO SORPRENDE E SBANCA PORTANDO ALLA LUCE IL NUOVO PARTITO ANTAGONISTA ALLA LEADERSHIP MELONI.
di Paola Mora
Nasce qualcosa di diverso, atteso ed in preparazione da tempo ma di cui non si immaginava l’interesse che avrebbe suscitato. Tanto da costringere all’allargamento della sala in cui se ne annuncia la nascita, presso l’Hotel Mida di Roma, che registra una forte presenza politica, culturale, giornalistica. “Chi siete voi? Guardiamoci negli occhi! Siete professionisti della politica? Persone che tra un giorno o un mese pensano che avranno un seggio in Parlamento, in Consiglio comunale o regionale? Io credo proprio di no! Credo che, sostanzialmente, questa sala sia gremita e composta da persone che semplicemente “ci credono per davvero”. Fate un applauso a voi stessi!”. Così esordisce un emozionatissimo Gianni Alemanno, che, comprese le esigenze di gran parte del popolo italiano, sembra averle catturate condensandole in una nuova creatura che definisce “né di destra, né di sinistra”, partorita come antagonista della premier Giorgia Meloni cui viene contestata, da parte di Alemanno, la “svolta neoliberista e ultra-atlantista”.
Ottima la critica, molta la curiosità esternata anche dalla stampa, in un momento ove la destra, incarnata da Meloni, è straripata dalle righe del mandato popolare – estremizzandosi alle deludenti linee belligeranti – e la sinistra è un cencio sfatto che attende di ricompattarsi, mentre, il bisogno del Paese, è una svolta che non sia più “ideologica”. Il partito battezzato da Alemanno, che si mostra disposto a confrontarsi anche con le parti del cosiddetto “dissenso”, si chiama ‘Movimento dell’Indipendenza italiana’, un nome scandito in sillabe sul logo a sfondo blu scelto a rappresentarlo, e che profonde nella cultura dell’indipendenza come esercizio dell’autonomia nelle scelte interne al paese o geopolitiche, la sua voglia competitiva. L’impronta è nazional-popolare: un mix tra il passato – che, oltre a tradizione, vuol dire anche esperienza – ed invece, il recente futuro, che spinge a stare al passo coi tempi coadiuvando al meglio gli approcci alla matrice tecnologica ed industriale, in fervida e rapida evoluzione. Alemanno spiega agli intervenuti, il programma spazioso di politica ed idee di cui si fa promotore, koinè gustosa di temi cari da tempo all’Italia, ma anche di propulsione alle innovazioni che scaturiscono già, recentemente, dalle visioni multipolari cui molti Paesi nel mondo sono oramai proiettati, talmente tanto, che probabilmente sarebbe da sciocchi isolarsene. La natura cattolica del nuovo partito – non più rappresentata dall’appassita Democrazia Cristiana – si propone d’unire alcune battaglie identitarie a difesa della famiglia, della vita, in opposizione alla cultura della sostenibilità europeista, fondata ossessivamente sull’esaltazione della morte ed aborto!
La ‘politica alemanniana’ sembra poter piacere a chi rifugge quella perdita di dignità dell’essere umano che fa parte del concetto progressista europeo, per cui il superfluo, non essendo utile ma pesante alle casse dello Stato, deve essere eliminato per amore dell’ecologia istigando le masse al sacrificio di chi è un rifiuto da buttare, nella catena di produzione. A questo strapiombo, sembra sostituirsi l’umanizzazione che traina il progresso, trasformando il concetto dell’utilità in un modo tale da restituire dignità alle classi più svantaggiate. Il ‘Movimento dell’Indipendenza’ promette di farlo attraverso la valorizzazione delle classi sottostimate, schiacciate dalle forze esterne, rendendole invece produttive attraverso la resa della dignità e con una partecipazione più popolare, per una ripartenza che non sia più a vantaggio esclusivo delle multinazionali. Quando si parla di un movimento politico nuovo, ma già atteso, si fa riferimento al fatto che Gianni Alemanno, motore non solitario di questa realtà, si era già reso presente nelle battaglie del comitato ‘Fermare la Guerra’ – che chiedeva diplomazia e dialogo e non più armi, per aiutare alla risoluzione del conflitto russo-ucraino – e del ‘Forum per l’Indipendenza Italiana’. La Chiesa, che ha come rappresentante il Papa, e la dottrina sociale Cattolica, sono fonti di ispirazione nonché elemento chiave dell’identità nazionale che chiama a sé i principi fondamentali dell’uomo, libertà e dignità, e dunque rientra nella psicologia del movimento, come si evince leggendo le fasi creative del programma. Altra caratteristica evocata dal movimento, è l’interesse attivo al multipolarismo. Non più l’Italia incatenata alle sottane dell’Alleanza – che vede nella belligeranza e nella scissione dai competitor geopolitici temuti, l’unica strada da percorrere bandendo la diplomazia – ma un Paese che si apre agli scenari economici senza privarsi dei contatti alla pari a tutti i livelli, e che è in grado di tratteggiare le linee di confine per mantenere una propria posizione vincente nel panorama mondiale, in un lavoro di squadra che amplifica le proprie qualità e potenzialità, diverse ed inimitabili, arricchendo se stessa ed anche, paradossalmente, le alleanze in essere, oggi reticenti all’aggancio. Questo, potrebbe determinare un rapporto con il gruppo BRICS, non selettivo ma collaborativo senza che si tradiscano le aspettative dell’Occidente. Non più l’autocrazia e la superiorità della cultura occidentale, ma l’accettazione del diverso da cui nascono i progetti. Detta così, sembra una manna dal cielo per chi credeva che i venti di guerra fossero capostipiti di una Italia sanguinaria, e non più il “neutrale esempio della bravura diplomatica” che riesce a determinare la via della pace. Eppure, l’aspetto più pungente che fa da laccio ad un programma politico esteso e non dispersivo, ma centrato, è la sfida d’antagonismo lanciata dal movimento emergente alla leader Giorgia Meloni, la quale, pare spadroneggiare non perché abbia chissà quali talenti come leader o sia appoggiata largamente dal popolo elettore – che già comincia velocemente a distaccarsene, benché ancora non venga recepito appieno dai sondaggi – ma perché manca l’identità stessa di una sinistra che Elly Schlein non riesce ad incarnare! Conoscendo il carattere della premier Meloni, probabilmente, l’aria orchestrale suonata dal movimento d’Alemanno, non desterà preoccupazioni particolari, ma dovrebbe! Visto l’interesse che, già in partenza, IN-DI-PEN-DEN-ZA, ha mosso nelle masse critiche, giornalistiche ed anche popolari! Ovviamente, l’italiano medio è più scaltro ed esigente, e questo, corrisponde ad una sfida forse più difficile per Alemanno che quella con Giorgia Meloni. È vero che i temi proposti dal nuovo partito resuscitano le aspettative di una classe politica in rimonta, in un’Italia delirante, dilagante in corruzione, impoverita, cui mancano gli spessori politici d’un tempo; ma è anche vero che non è più così semplice essere all’altezza. Bisogna crederci davvero, tanto per riprendere le parole d’esordio di Gianni Alemanno. È un momento storico in cui le chiacchiere non bastano, serve dimostrare i fatti ‘prima che il pubblico batta le mani’. Il silenzio iniziale che ha abbracciato il principio d’evento d’oggi, è forse il simbolo di quest’aria che attende senza spingere, che ascolta i contenuti ‘plaudendogli e non applaudendoli’ come ci fosse dietro un idolo, con la consapevolezza che potrebbe essere la strada giusta: solo se l’impegno ivi profuso viene concretizzato. Centrali nel programma sono, tra l’altro, anche il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale, il tema della natalità, e lo stop alle guerre in Medio Oriente e in Ucraina.
In conclusione, oltre a Gianni Alemanno, il nuovo progetto vede la partecipazione attiva, tra gli altri, dell’ex CasaPound Simone Di Stefano; Massimo Arlechino, noto perché ideatore del simbolo di Alleanza Nazionale, gli ex An Fabio Granata e Marcello Taglialatela e Nicola Colosimo, (portavoce dei giovani di ‘Magnitudo‘, i quali, stanno conducendo una campagna di comunicazione sulla ZTL di Roma, per l’esigenza della cittadinanza di smuovere il sindaco Gualtieri sull’impraticabilità, per violazione costituzionale, del colossale progetto di spezzettamento fisico e sociale della capitale d’Italia). Tornando al tema principale, il Movimento Indipendenza, sarà “non una meteora destinata a svanire” ma un progetto politico «fondato sull’identità, le tradizioni e il senso di appartenenza comunitaria del nostro popolo, attuando i principi fondamenti della nostra Costituzione, i valori della Dottrina sociale cattolica e dell’Umanesimo del Lavoro, che tutti insieme sono i pilastri della nostra cultura nazionale», come si legge nel documento assembleare di 44 pagine. Una dedica, durante lo svolgimento dell’evento, è andata anche alla giovane Giulia Cecchettin, assassinata recentemente nel brutale ‘omicidio Turetta’. L’incontro proseguirà anche nella giornata di domani.
25 novembre 2023 – PAOLA MORA – Qui Radio Londra Tv