IL GENIO DELLA MATEMATICA E DELLA PROGRAMMAZIONE NIKOLAJ DUROV, FRATELLO DEL CEO DI TELEGRAM PAVEL DUROV, E’ INDAGATO E RICERCATO DALLE AUTORITA’ FRANCESI?

IL GENIO DELLA MATEMATICA E PROGRAMMAZIONE NIKOLAY DUROV , FRATELLO DEL CEO DI TELEGRAM PAVEL DUROV, E' INDAGATO E RICERCATO DALLE AUTORITA' FRANCESI?

di Paola Mora

Quando è girata la fake-news sul fatto che il CEO di Telegram avrebbe trasferito in caso di arresto la sua piattaforma nelle mani di un assistente, il cui nome era palesemente inventato – non risultava l’esistenza di tale Butkin da nessuna parte – nonostante alcuni media avessero rilanciato questa informazione, avevamo subito intuito che ciò era impossibile. Soprattutto, perché Pavel Durov ha un alleato insostituibile nel suo progetto informatico e digitale della messaggeria di cui è fondatore. Si tratta di suo fratello, il genio della matematica Nicolaj Durov. Pochi sanno che i due fratelli russi hanno trascorso parte della loro infanzia in Italia e che Nicolaj è praticamente un mostro da quando era piccolo nelle materie algebriche, matematiche, informatiche, quello che in gergo si può definire un bambino prodigio.  Vanta tre medaglie d’oro alle Olimpiadi internazionali della Matematica e oggi, si occupa della parte tecnica di Telegram.

Quando, adolescenti, i Pavel rientrarono in Russia, Nicolaj si iscrisse all’Università di San Pietroburgo e si è specializzato in quei difficili settori che riguardano il campo dell’algebra. È stato lui a sviluppare Mtproto che è alla base della crittografia di Telegram. In Russia, i due fratelli cominceranno ad avere problemi nel momento in cui l’FSB  si mostrerà interessata allo sviluppo di un loro progetto di messaggeria già avviato. Non intenzionati a collaborare e convinti che la privacy non possa esser violata e la libertà sia preziosa, fuggono e ricominciano da capo. Nasce finalmente Telegram. Pavel non si arrende, chiede supporto a Nikolaj e il binomio tra i due è pazzesco! Pavel è molto più “sociale”, Nikolaj estremamente “riservato”. La copertina di Telegram porta il volto di Pavel Durov, ma dietro le quinte lavora l’ingegnoso Nikolaj.

Ecco perché era impossibile che esistesse un assistente cui dimandare la piattaforma in seguito all’arresto del CEO. In sostanza, la piattaforma digitale è solida e impiantata innanzitutto a livello familiare, e conta pochi collaboratori di fiducia. Quando Pavel viene arrestato in Francia, forse con un escamotage, Telegram subisce un duro colpo ma resta comunque saldo e attivo. Le ultime indiscrezioni non confermate, sobillano che Pavel Durov abbia riferito alle autorità di essere atterrato in Francia per via di un invito a cena del presidente Emmanuel Macron. Ma l’Eliseo ha smentito questa ipotesi e il CEO di Telegram non è in grado di confermare la soffiata, dopo il suo arresto. Allo stesso tempo, si è vociferato che il fondatore di Telegram, prima di atterrare all’aeroporto francese di Brouget si trovasse in Azerbaijan (notizia vera) dove avrebbe chiesto però un incontro col Presidente russo Vladimir Vladimirovich Putin, il quale negli scorsi giorni era in visita nel Paese per stringere accordi reciprocamente vantaggiosi tra Russia e Azerbaijan. Questo incontro non c’è mai stato, secondo il chiarimento all’opinione pubblica del portavoce del Cremlino Dmitrj Peskov, il quale, non spiega però se davvero Pavel Durov abbia anche seriamente inoltrato una richiesta per essere ricevuto dal Presidente.  Queste indiscrezioni potrebbero essere completamente false, ma se fossero vere, sarebbe singolare come Pavel possa aver chiesto all’ultimo momento un incontro col presidente russo, prima di ripartire e di fare scalo in Francia dove era presumibilmente invitato da Macron a cena, e dove ha invece trovato ad aspettarlo, scendendo dal suo jet privato dove era in compagnia di una ventiquattrenne esperta in criptovalute (forse la sua compagna), i servizi segreti francesi che gli hanno infilato le manette. Tralasciando queste voci di corridoio, torniamo alle informazioni ufficiali che possono trovare riscontro reale. La testata giornalistica Politico, il 28 agosto 2024 scrive in un suo articolo che anche il fratello del CEO di Telegram, Nikolaj, è stato iscritto nel registro degli indagati probabilmente con gli stessi 12 capi d’accusa con cui si è arrestato il signor Pavel. Il caso ruoterebbe attorno al rifiuto di Telegram di collaborare con un’inchiesta della polizia francese sugli abusi sessuali su minori e sul fatto che la piattaforma di messaggistica non avrebbe fornito “nessuna risposta” a una precedente richiesta giudiziaria di identificare un utente di Telegram che avrebbe adescato delle minorenni per convincerle ad inviare materiale pedopornografico autoprodotto per poi minacciare di renderlo pubblico sui social media. Da qui, Telegram è stato accusato nella figura dei suoi proprietari, ad essere piattaforma complice di tutta una serie di tipologie di crimini. È da notare che la mancata risposta di Telegram alle richieste, potrebbe avere a che fare con dei documenti inviati ad un certo indirizzo… ma non sicuramente letti o ricevuti dallo staff di Telegram. Non è chiaro! Ad ogni modo, qualcosa di questo tipo è già accaduto con la piattaforma di Facebook dove il proprietario Zuckerberg fu vittima di varie accuse anche inerenti alla pedofilia prima che venisse convinto con delle pressioni a un tipo di collaborazione, grazie alla quale i servizi segreti e l’amministrazione Biden hanno preso il controllo della sua piattaforma, ordinando la censura della libera espressione, delle opinioni e pensieri degli utenti per ragioni ideologiche e politiche. Se Nikolaj e Pavel sono innocenti, sapranno certamente spiegare le loro ragioni ai giudici. Il Cremlino, che è intervenuto nella vicenda, dal momento che i fratelli Durov sono in primis cittadini russi, ha sottolineato l’importanza di avere delle prove valide e non fittizie contro il Capo di Telegram, altrimenti sarebbe di una gravità inaudita e si tratterebbe di un tentativo di intimidazione. Mosca intende chiedere l’accesso consolare, che al momento è stato respinto dalle autorità francesi. Intanto, sono cominciate delle tensioni tra Parigi ed Emirati Arabi dal momento che è stato sospeso un contratto per l’acquisto di 80 caccia francesi a causa dell’arresto di Durov, il quale, è anche cittadino degli Emirati e ha la sua sede di Telegram a Dubai.  Insomma, le autorità francesi vorrebbero prendere due piccioni con una piccola fava: Pavel e il genio Nicolaj !  Pavel è l’esca, Nicolaj è un obiettivo importante!  Ma tenetevi forte, perchè dopo che i mass media hanno battuto la notizia sull’implicazione  e un pericolo per Nikolaj Durov, la procura di Parigi comunica che “in questa fase” il caso Durov Pavel non riguarda ancora il fratello Nikolaj.

Nel frattempo, questa mattina, 28 AGOSTO 2024,  Pavel Durov è stato portato in tribunale a Parigi.               

28 agosto 2024 – PAOLA MORA – Qui Radio Londra Tv

 

PAUSA CAFFE’

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