Archiviate le indagini sul suicidio di Beatrice Belcuore. La famiglia, non avvisata, annuncia ricorso.
di Redazione QTV
Aveva 25 anni Beatrice Belcuore e un percorso che volgeva a compimento presso la scuola allievi marescialli di Firenze, quando la mattina del 22 aprile 2024 si è tolta la vita sparandosi con la pistola d’ordinanza nei bagni della scuola. Beatrice era entrata sana e carica di idealità nella scuola, nulla lasciava presagire il gesto disperato. Era stata anche sottoposta a diverse selezioni psicoattitudinali superate brillantemente, tre per l’esattezza, in Marina e due volte nell’Arma dei Carabinieri. Molte sono le ombre che restano sulla tragica fine di Beatrice, sul cui corpo non venne disposta neppure l’autopsia. La famiglia, che aveva già denunciato l’ambiente vessatorio della scuola, ha recentemente appreso dell’archiviazione, in data 14 agosto e senza darne comunicazione al legale della famiglia, delle indagini da parte della procura di Firenze circa la morte di Beatrice, perché non sarebbe emerso “nulla di attribuibile a condotte di tipo vessatorio e
persecutorio“. “Apprendiamo con stupore e incredulità l’archiviazione delle indagini da parte della Procura di Firenze riguardo il suicidio di Beatrice“ commenta Davide Belcuore, zio di Beatrice, recentemente nominato Vice Segretario Regionale Lazio per il Sindacato Unico dei Militari che ha da sempre mostrato sensibilità e attenzione al fenomeno suicidario tra il personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia. “Il sindacato UNARMA mesi prima del tragico evento, aveva denunciato, senza esito, fino ai vertici militari e politici il clima vessatorio dentro la Scuola di Firenze. Mi piace ricordare che la gerarchia militare, il rapporto gerarchico funzionale, normato dal Testo Unico dell’Ordinamento Militare,
prevede che il superiore debba, tra l’altro, “sempre rispettare nei rapporti con gli inferiori la pari dignità di tutti e informare sempre le proprie valutazioni a criteri di obiettività e giustizia” e curare le condizioni di vita e di benessere del personale. E io da comandante di uomini ho sempre agito nel rispetto di queste norme. E’ sorprendente che i colleghi di Beatrice, vivendo le stesse situazioni non abbiano denunciato certe condotte non in linea con le norme, ma che siano emerse soltanto attraverso canali non fruibili direttamente dalla magistratura competente. Un Maresciallo in forma anonima ha denunciato l’ambiente malsano della scuola di Firenze attraverso una lettera seguita da quella scritta dalla mia famiglia, definendo alcune pratiche insensate e prive di valore formativo. Forse è arrivato il momento di fare una
riflessione seria sul fenomeno che investe le forze armate e le forze di polizia e sulle procedure adottate per le indagini interne affidate a personale appartenente alla medesima amministrazione,
non creando una distinzione netta tra le attività condotte dalla magistratura ordinaria e quella militare. Comunque la nostra famiglia è intenzionata a far luce su quanto successo a Firenze, che ha contribuito a sottrarci per sempre l’affetto di Beatrice. Siate pur certi che su questo non
demorderemo.” Conclude lo zio.
9 ottobre 2024 – Qui Radio Londra Tv