IL PARTITO SOS ROMANIA CONCORRE ALLE PROSSIME ELEZIONI E PRESENTA A ROMA I PROPRI RAPPRESENTANTI IN UN EVENTO DEDICATO ALLA DIASPORA RUMENA IN ITALIA.
di Paola Mora
Nella riunione del 5 ottobre 2024, la Corte Costituzionale, nell’ambito dell’attribuzione relativa al rispetto della procedura per l’elezione del Presidente della Romania, ha discusso sette ricorsi contro la registrazione dei candidati per il 2024. A seguito delle deliberazioni, la Corte Costituzionale ha annullato la Decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale n. 18/D del 3 ottobre 2024 riguardante la registrazione della candidatura e del segno elettorale della signora Diana Iovanovici-Şoșoacă.
La respinta candidatura di Sosoaca non ha però fermato lo staff che lavora dietro la mole instancabile e trainante del suo maggior punto di riferimento e, il partito “SOS Romania” continua a partecipare con i suoi cavalli di battaglia rimasti in corsa, curando gli aspetti soprattutto della cosiddetta “diaspora“.
Secondo le statistiche Istat, i rumeni in Italia sono 823mila e rappresentano la principale comunità straniera presente nel nostro paese. La maggior parte degli stranieri censiti ha un’età compresa tra i 20 e i 39 anni. Diana Sosoaca ha curato non solo la comunicazione rivolta ai cittadini in Romania in questi anni, ma anche quella a favore della diaspora, intraprendendo viaggi all’estero per compattare il valore umano e ricordare a tutti di essere innanzitutto “cittadini di Romania” prima che d’Europa. Oggi, 10 novembre 2024, a Roma, ha avuto luogo l’incontro di presentazione della nuova squadra politica SOS ROMANIA in lizza per le prossime elezioni. A guidare il partito la giovane e promettente Andreea Cimpianu, politica, attivista, che ha in precedenza seguito Sosoaca come sua portavoce. Nell’occasione, ha presentato il lancio della lista dei candidati alla Camera e Senato, rappresentanti della circoscrizione 43.
“SOS Romania è nato da una necessità“, afferma Cimpianu riferendosi agli avvenimenti degli ultimi anni in cui, il popolo rumeno, sempre meno si è sentito rappresentato nei suoi diritti dal governo in carica. Un ritorno alle tradizioni, alla famiglia, e una Romania pacifica che si oppone alla foga di guerra, che esige allo stesso tempo di veder riconosciute e rivendicate le proprie stime territoriali e meriti. Tra i nomi citati – oltre a Cimpianu – anche quello del fedelissimo Florin Manolachi, delle deputate Aurica Basaraboch e Iolanda Bughiu.
La senatrice e avvocato Diana Sosoaca è intervenuta telefonicamente per congratularsi. Ha ringraziato i presenti, si è detta molto emozionata e ha sottolineato che le sarebbe piaciuto moltissimo esserci.
“Dio non permette che restiamo separati per così tanto tempo, penso che tutti abbiamo pagato per tutti gli errori di questa nazione” – ha esordito – “ho già visto i buoni risultati che hanno iniziato ad apparire”.
Si è rivolta soprattutto ai lavoratori, quelli che sono rimasti in Romania ma anche quelli che si sono trasferiti in Italia e all’estero, e che oggi compongono il mosaico della diaspora.
“Voglio dedicarmi a ciò che riguarda il caos politico in Romania, ma non voglio fare politica. Voglio si formi un movimento che risvegli la nazione e soprattutto ringraziare chi ha tenuto alta la reputazione del popolo rumeno, quelli della diaspora, lì dov’è è l’orgoglio di essere romeno ovunque, e in tutti gli angoli del mondo. La Romania esiste ovunque, si fa sentire, e se tutti questi paesi in Europa si sono sviluppati è anche per questa presenza, sono in debito con noi, con i nostri professionisti. Ma ora, abbiamo tutti lo scopo di tornare a casa. Vi ringrazio di cuore”.
Dello stesso tono Andreea Cimpianu:
“I cittadini rumeni mantengono due case, due sistemi economici, paghiamo bollette, mandiamo i nostri figli all’università, siamo la forza della Romania. Anche io, insieme a mio marito sono anche un imprenditore, e siamo riusciti a rappresentare la Romania nell’imprenditoria qui in Italia, nei trasporti internazionali e intercontinentali”.
(Foto: Adreea Cimpianu abbraccia sua madre, in prima fila tra i presenti).
L’attenzione è dunque per il movimento della diaspora, al netto di una Romania in crisi a causa della cattiva gestione politica che trae beneficio proprio dall’allontanamento dei propri cittadini all’estero. Un grido di ritorno a casa, ma anche una necessità delle opposizioni di dire di non rinunciare al voto, alle elezioni, perché solo così è possibile cambiare il proprio Paese ovunque ci si trovi nel presente.
10 novembre 2024 – PAOLA MORA – Qui Radio Londra Tv