Gli ultimi momenti di Assad prima della fuga dalla Siria: ipotesi e nuove considerazioni.
di Anna Turletti - corrispondente estero
Come vi ricordate, nel mio precedente articolo vi ho riportato la rapida intervista realizzata al sig. Sob, siriano che ho conosciuto qui in Egitto, dove lavora da tempo dopo aver abbandonato il suo paese. Come vi ho scritto, lui nutre speranze in questo nuovo governo e in questo nuovo corso della Siria, dopo la conquista del paese da parte dei soldati delle milizie rivoluzionarie SUNNITE, HTS Hay’at Tahrir al-Sham sotto la guida del quarantaduenne siriano di origini, ma saudita di nascita, Abu Mohammed Al-Golani (o Al-Julani). Quello stesso Al-Golani che in passato era stato classificato come “terrorista ed estremista” da diverse intelligence di paesi Nato. Personalmente anche a seguito di altre informazioni controverse e di dubbi geopolitici e storici, non confido particolarmente in questa svolta che mi sembra più che altro condotta e diretta, come tante altre del passato qui in Medio Oriente, da potenze e da interessi esteri. Ricordiamoci sempre la massima del giudice Giovanni Falcone “Follow the money” cioè di fatto “Segui il flusso del denaro” per capire il perché di certi eventi. La Siria, sotto questo punto di vista ha sempre fatto gola a molte altre nazioni, specie occidentali, per le sue ricche risorse energetiche. Ciò detto ho interpellato di nuovo mr. Sob, in quanto da qualche contatto ho avuto l’informazione che Assad avrebbe rifiutato l’aiuto del regime iraniano. Per quale motivo l’avrebbe fatto? Ma non è una notizia un po’ strana? Ho provato a chiederlo al mio gentile interlocutore siriano che mi ha dato il suo parere.
Mr.Sob:
“Non so se ci sia stata un’offerta di aiuto dell’Iran ad Assad in Siria. Quanto posso dire è che però il regime degli Ayatollah ha sempre supportato sia il padre di Assad sia lui, anche durante la rivoluzione, inviandogli soldati della guardia rivoluzionaria iraniana, finanziamenti e anche milizie, in diversi casi tramite l’Iraq e gli Hezbollah. Ora però, dopo la morte del libanese Nasrallah (ex segretario generale di questi ultimi, per mano israeliana ndr.) mi risulta che l’Iran abbia perso in parte la sua influenza nella zona mediorientale, e, pur volendolo, non so come avrebbe potuto aiutare Assad. Potrebbe persino aver fatto una valutazione, tale per cui un aiuto diretto sul campo alla Siria, avrebbe dato più problemi che benefici. Quindi a mio parere non ho motivo di credere che Assad abbia rifiutato nessun tipo di aiuto, neanche quelli iraniani, bensì penso questi non gli sono stati offerti.
E nonostante lui abbia chiesto aiuto alla Russia, anche questa non sembra averlo supportato sul campo. Se non, piuttosto, dandogli asilo politico. Inoltre può essere che l’Arabia Saudita abbia bloccato l’Iran perché non aiutasse Assad, ma non penso proprio che Assad abbia rifiutato aiuti iraniani…”.
Questo il parere di Sob, in una risposta che mi pare pragmatica e piuttosto realistica. Intanto sulla Siria si sta scatenando una ridda di notizie, molte delle quali orchestrate ad arte secondo il mio parere giornalistico, al fine di dare un ottima visione all’opinione pubblica mondiale. Dalle garanzie al mondo, da parte di Al-Golani, di voler creare un governo garantista di tutte le componenti, anche religiose, presenti in Siria, alle affermazioni di voler far sciogliere e confluire le truppe rivoluzionarie HTS sotto il controllo del Ministero della Difesa Siriano, e di essere già in contatto e in trattative politiche con emissari del governo britannico, guarda caso. E tutto questo mentre molti stati europei si stanno affrettando, come orsi verso il miele, ad accreditarsi presso i nuovi “gestori” siriani, dichiarando che vogliono riaprire rapporti diplomatici chiusi da tempo a causa del precedente regime. E infine, stanno anche iniziando i “balletti” dell’informazione mainstream che parla della scoperta di fosse comuni con resti umani, pure di donne e di bambini, nel sud del paese. Un film già visto, vero o presunto, in altre “dittature” spesso presentateci dall’Occidente, nei consueti “momenti di odio orwelliani“. Chissà perché il mio pensiero vola alle cosiddette armi chimiche di distruzione di massa paventate e mai trovate in Iraq.
Insomma Assad era ed è veramente un mostro sanguinario? L’Occidente ha da tempo emesso la sua sentenza, mentre lui si trova, apparentemente al sicuro, a Mosca ed ha da poco affermato che voleva rimanere a Damasco e solo le pressioni di Putin lo avrebbero convinto a lasciare la sua Siria, così come stanno facendo le truppe russe che hanno iniziato il loro esodo dalle basi siriane, in mezzo alle battute ironiche dei soldati rivoluzionari HTS, i nuovi salvatori sunniti.
19 dicembre 2024 – ANNA TURLETTI – Qui Radio Londra Tv