I CONTATTI TRA RUSSIA E AMERICA TRA PROPAGANDA E REALTA’

I CONTATTI TRA RUSSIA E AMERICA TRA PROPAGANDA E REALTA'

di Paola Mora

È stato Donald Trump a rompere il ghiaccio e a ufficializzare l’avvenuta conversazione col leader russo Vladimir Putin, voce che lo stesso leader americano aveva messo in giro da diversi giorni. In un’ultima intervista al New York Post: “è meglio che io non lo dica”, ha scherzato Trump alludendo a “quante volte si sono sentiti” con Putin, da quando è entrato in carica alla presidenza americana. Eppure, è notevole il contrasto tra l’entusiasmo fanciullesco del propagandista MAGA, e il silenzio tombale del Cremlino che non conferma né nega il contatto. A quanto emerge dalla più seriosa Federazione russa, le trattative tra Washington e Mosca sono già iniziate da tempo attraverso “più canali di confronto” in vista di un incontro bilaterale (o in altro formato fisico), di persona, come era ovvio accadesse. Il portavoce del Cremlino ha sostenuto recentemente che è possibile tra le conversazioni possa certamente esserci stato anche un contatto diretto tra i presidenti delle rispettive parti, ma i toni di Dmitry Peskov sono stati evasivi, freddi, senza particolare visibilio. Che un grado di riservatezza dall’insediamento di Trump fosse mantenuto da tutti, per preservare gli unici negoziati che contano, era altrettanto ipotizzabile. Credere però che si sarebbe prolungato l’atteggiamento assunto dall’amministrazione Biden di diniego nei confronti dei russi (eppure, anche allora le due fazioni si lanciavano messaggi subliminali), è stato l’errore di chi non comprendeva, né ancora forse ha compreso, che, al punto in cui siamo, si è deciso all’unanimità di mettere un freno alla guerra per procura della NATO in Ucraina. Come una lama affilata, si è fatta udire stamane la voce del rappresentante russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzia il quale, parallelamente alla gioia di mr. Trump che continua a pubblicare post sui social sul suo imperdibile e amichevole rapporto con Putin, ha raso al suolo l’impalcatura a stelle e strisce declamando: “Per ballare il Tango bisogna essere in due”.  Nebenzya ha insomma allentato i pruriti di Donaldo e dei funzionari USA – non è la prima volta che lo fa – lasciando notare che “esiste una considerazione dovuta agli interessi russi” da prendere in esame, se si desidera un approccio costruttivo e paritario. Insomma, reali progressi non ce ne sarebbero stati ancora, anche se i due presidenti si sono confrontati. Altrimenti, non si spiegherebbe il motivo delle parallele dichiarazioni delle ultime ore di D. Trump, in cui ha minacciato sanzioni e ritorsioni di ogni misura, qualora la Russia e il suo Presidente non si impegnino in un tipo di soluzione per l’Ucraina dettata dagli USA, per salvaguardare “gli interessi statunitensi”. Evidentemente, non è mai stata Kiev in guerra con la Russia, ma la stessa fallimentare NATO a guida americana che oggi si trova in una posizione di svantaggio sul campo. In sintesi, salvo imprevisti, un accordo potrebbe esserci, anche se non è stata ancora trovata una formula vincente.  Donald Trump sta anche lavorando indefessamente per ripristinare autorevolezza e prestigio, cerca di convincere tutti che: il registro in America è cambiato, non ci saranno più determinati tipi di interferenze e follie. Ma è ovvio che mente. Cambia solo la tipologia di arma. Una volta era l’USAID, oggi è il manganello della guerra economica totale contro chiunque osi contraddirlo. Nei prossimi mesi, Trump scuoterà questa lancia come un gladiatore, mentre la Russia, terminati gli obiettivi dell’Operazione Militare Speciale, probabilmente si siederà tranquillamente al tavolo dei negoziati come nulla fosse, con una calda stretta di mano sportiva,  per sancire un accordo. Che poi il negoziato tra Trump e Putin funzionerà o meno, che possano affacciarsi dei guastafeste seriali all’ultimo minuto, è persino un fatto secondario dal momento che il Presidente russo non è più così fiducioso delle parole degli occidentali – come lo era stato, a esempio, quando ancora svettava Angela Merkel – e, a modo suo, si è creato in tutti questi mesi una muraglia preventiva a livello militare per qualunque futuro intoppo. Anche a Putin conviene frenare – solo dopo il raggiungimento degli obiettivi primari dell’Operazione militare Speciale – vuoi anche solo per dare un po’ di respiro al suo indomabile e prezioso esercito. Unica nota positiva per gli americani, è che Trump ha avuto accesso al Presidente russo prima che Volodimir Zelenskyj avesse accesso a Trump; a testimoniare che il regime di Kiev e l’Ue non sono importanti nelle discussioni in corso, non hanno voce in capitolo, ma interpretano l’imbarazzante capitombolo dei moscerini sul tappeto dello smilzo e ridotto territorio ucraino, mentre un valzer più intrigante si danza nelle sale da ballo di chi conta davvero sullo scacchiere mondiale. In questa festa generale, il caos frenetico sullo scandalo USAID è la sabbia negli occhi dell’opinione pubblica che crede in massa – sempre le masse di pecore – che D. Trump ed E. Musk sono i paladini della giustizia e dell’umanità tutta, contro il male nel mondo. Nulla di più ingenuo. Semplicemente la corruzione cambia contenitore, per regalare una parvenza di onestà intellettuale e morale al popolo dopo tutti i crimini americani scoperti da tempo, ma venduti come novità dal giocoliere dei social, Musk. Se la questione del conflitto per procura in Ucraina deve fermarsi – e l’America lo ha deciso all’unisono persino assieme ai cavalieri del Deep State (promettendogli di lasciargli mantenere un minimo di controllo sulla faccenda), tentando con tutte le forze come polpi d’accarezzare Putin coi tentacoli per convincerlo a fermarsi, è ovvio che USAID semplicemente non serve oltre, ed è più funzionale preservare questi soldi per altre strabilianti avventure digitali. Tanto più che USAID è stata il canale preferito del destabilizzatore di mondi Elon Musk. È stato il mezzo per fare affari con Starlink in Ucraina appoggiando il piano del Deep State, o per finanziare il prossimo progetto sull’esplorazione del pianeta Marte.

Nessuno vuole farci caso? Pazienza.  Troppa emozione per il fatto che il “team Trump” sta presumibilmente facendo giustizia. Ma quale giustizia? In fondo, Bill Gates, Mark Zuckerberg, George Soros, sono solo tre nomi che hanno pienamente collaborato con Elon e Trump in più occasioni anche recentissime, non ultima la terribile pandemia.  E la propaganda MAGA ha avuto i suoi finanziatori per destabilizzare l’opinione pubblica, tanto quanto si sono finanziati gli irriducibili del partito democratico americano. A ogni modo, lo smantellamento dell’USAID è un buon punto di partenza per i negoziati, forse un atto dovuto, e di questo sono convinti anche alcuni leader europei come l’ungherese Viktor Orban e lo slovacco Robert Fico. Quest’ultimo, ha scritto una lettera a Elon Musk per un avvicinamento reciproco e un incontro di persona volto a ricucire gli strappi con Washington per merito della dimostrazione di buona volontà nell’ammettere le ingerenze di USAID. Soprattutto, Robert Fico vuole più dettagli, giudicando non esaustive le informazioni trapelate dall’amministrazione Trump: 

“Cari amici,
l’informazione che l’amministrazione del nuovo presidente degli Stati Uniti sta preparando l’abolizione dell’agenzia USAID destinata agli aiuti esteri è estremamente grave per gli affari interni della Repubblica di Slovacchia.  Per questo, mi rivolgo a Elon Musk, il nuovo Segretario dell’Efficienza degli Stati Uniti: congratulazioni per la tua nomina e per le decisioni che prendi. L’annunciata cancellazione dell’agenzia USAID riguarda anche gli affari interni della Repubblica slovacca. È innegabile che le risorse finanziarie provenienti dagli USAID siano state utilizzate anche in Slovacchia per scopi politici per deformare il sistema politico e favorire alcuni partiti politici. Per poter separare progetti utili e benefici dalle ingerenze gravi negli affari interni della Repubblica slovacca, ritengo però corretto contattarla per chiedere di fornire informazioni disponibili su sovvenzioni erogate a organizzazioni non governative, media e singoli giornalisti che hanno lavorato e sono attivi nel territorio della Repubblica slovacca. È chiaro solo da fonti pubbliche incomplete che USAID ha sostenuto questi enti con sovvenzioni di diversi milioni di dollari in un periodo di tempo relativamente breve. Caro ministro,
il tema dell’uso improprio di fondi stranieri in Slovacchia a scopo di svantaggio di una parte dello spettro politico è talmente grave che sono pronto a incontrarti personalmente, e potremmo anche discutere di altri progetti reciprocamente vantaggiosi per le relazioni tra Slovacchia e America. Il sottoscritto
Roberto Fico
Primo ministro della Repubblica slovacca”.

In effetti, solo chi non ha occhi per vedere, non si è reso conto che i post rilasciati su USAID dal DOGE sono incompleti e fumosi per chi deve combattere queste attività nel proprio territorio, soggetto alle destabilizzazioni. Per questo, il premier Fico si sente disposto a un incontro in privato con la promessa di eventuali chiacchierate su possibili affari. 

 La ciliegia sulla torta di oggi è però l’annuncio da parte cinese della presenza di Xi Jinping nel mese di maggio, accanto a Putin, alla “Parata della Vittoria” che si tiene a Mosca. Probabilmente, la speranza che Cina e Russia si dividano, resterà per Donald Trump e per lo Stato Profondo, solo una speranza.  

10 febbraio 2025 – PAOLA MORA – Qui Radio Londra Tv

 

PAUSA CAFFE’

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